Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Fisiologia del piacere

170836
Mantegazza, Paolo 50 occorrenze
  • 1954
  • Bietti
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
  • UNICT
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Fisiologia del piacere

, sono passati nel profondo dimenticatoio delle biblioteche, addimostra la importanza e il valore dell'opera del Mantegazza, che ha con schiettezza ed

Fisiologia del piacere

Il piacere è una sensazione superiore ed esagerata, che non può durare che qualche tempo, nè si può mai rappresentare con una linea retta. Il suo

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desta in noi nel considerare la nostra mente, non è innocente che nei suoi gradi minori. Nel regno del cuore il merito della vittoria è sempre reale, e

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Alcuni filosofi, che creano l'uomo a modo loro, pretendono che il sentimento della proprietà non sia naturale in noi; ma sia bensì una delle tristi

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Vi ha però un oggetto che fa classe a sè, il quale procura le gioie maggiori del sentimento della proprietà. Quando lo facciamo tintinnare

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che chi ama con trasporto il suo cane ha un cuore sensibile e generoso; mentre altri, rammentando con un sogghigno il canarino e il gatto della vecchia

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, che può venire soddisfatto in due modi diversi, e che può esistere in potenza e in azione. Quando noi proviamo il piacere di trovarci in mezzo ad altri

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sodisfatti dall'ospite benevolo questi esercita il proprio sentimento sociale nel modo il più completo soccorrendo e beneficando. L'uomo che estrae

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piacevole che fino ad un certo punto, e può diventare intollerabile e dolorosa quando si continui o si esageri l'azione che la produce. A indurre il

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altro sentimento colpevole. È in questo modo che anche una donna, che vende il suo corpo, può aver vergine il cuore, e può darlo generosamente ad un uomo

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corpi lisci o molto suddivisi, la faccia è immobile e atteggiata all'attenzione, gli occhi son languidi e fissi, le labbra socchiuse o semiaperte. Se il

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L'uomo ci può interessare spesso per il solo carattere che è dato dall'età. I bambini, ad esempio, ispirano sempre una certa simpatia, e si prova un

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vediamo; una forza che ci spinge verso il giusto, verso il bello, verso il vero. Se si volessero definire queste parole, segnarne i confini, indagarne

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dirsi negativa. La storia completa di queste gioie non vien fatta che con la storia del dolore, il quale ne misura quasi sempre il grado di forza e ne

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intellettuale possa da sola, senza il concorso del senso e del sentimento, produrre una gioia, bisogna che sia sviluppata oltre l'ordinario. In tutti

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padrone senza di cui il lavoro dei servi languisce o cessa. Nello stato ordinario la mente vede, cioè presta un'attenzione mediocre, appena bastante

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Il bisogno di dormire è uno dei più impellenti e indispensabili, ma siccome nel sogno l'attenzione e la coscienza si oscurano, così non è

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possano indirettamente fornircene molti negativi. Il fegato, il cuore, la milza, ecc. non ci possono dare piaceri che quando cessano i dolori che li

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Chi volesse definire il ridicolo per una deformità senza dolore, non abbraccerebbe nella sua definizione che una piccola parte di oggetti ai quali si

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incertezze e dai dubbi, e quindi dalle malattie della fede, nella quale ill cuore entra per la massima parte a costituire il dolore. Se con la

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ravvicinare i denti. Quando il corpo che ci rinfresca è l'aria, noi spalanchiamo la bocca e dilatiamo ampiamente il torace, facendo profonde inspirazioni

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vero stato permanente. I primi piaceri sono scintille, e, in ordine di grado, comprendono il conforto, la consolazione, il gusto, il godimento, il

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Il piacere, come abbiamo già visto, è un fenomeno nel quale si produce una forza che diffondendosi lungo le fibre sensibili dal punto in cui si

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Il piacere ha le sue ipocrisie, e l'uomo, per interesse o per vanità, tenta di nascondere un piacere che può diminuire l'apprezzamento che gli altri

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Fra i lineamenti fisici e le espressioni morali del piacere stanno alcune espressioni miste, come le esclamazioni ed il canto. Nei gradi massimi del

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questo caso ammettere che, debole o forte, quest'influsso si imprime sull'uomo e si eredita come ogni altra cosa. Se il caldo e il freddo, se le

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educazione. Egli però può educare la propria sensibilità, studiare le leggi che regolano il piacere, e renderlo in questo modo più squisito e più vivo

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deambulazione fatta allo scopo di muovere i muscoli. Spesso il piacere del passeggiare è reso complicato da altre gioie, come quelle del vedere, del

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l'azione che genera la gioia può, più o meno legittimamente, avere un altro scopo più elevato, perde il nome di giuoco per prenderne uno meno frivolo. Si

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Il tempo non è che la vita collettiva dell'universo, e la vita non è che il lampo di un microcosmo organizzato.

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Tutti gli esseri vivi e sensibili devono godere. Vi hanno due vie aperte a dimostrarlo. Il piacere ha in sè la propria ragione fisiologica, per cui

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1. Il piacere è il vellicamento fisiologico dei nervi sensibili 2. Il piacere è un mutamento organico sui generis della massa nervosa. 3. Il piacere

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uomo o una nazione. Se il cercare il piacere morale e il diffonderlo in un campo più vasto non è colpa, non può essere peccato d'epicureismo l'avere

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XIII. - Il piacere nel tempo è segnato sempre da una parabola. XIV. - Non vi hanno due piaceri uguali. XV. - Non vi hanno due momenti successivi

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ragione prima che corre alla mente per ispiegare questo fatto è che la natura abbia voluto punire il colpevole che l'inganna, deludendone uno dei fini

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calma compiacenza. Il minimo grado del piacere è espresso dalla vivacità dei movimenti che servono alla presa dei cibi e da una certa serenità del

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sensazioni del gusto il freddo può produrre piaceri più intensi del caldo, puramente tattili; mentre il caldo non fa, il più delle volte, che portare a un

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patologiche. Chi rifugge dal solo odore del formaggio, non ha certamente diritto di chiamare patologico il piacere di chi trova delizioso un pezzo di

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Il bruto mangia ogni volta che ha fame e può trovar cibo, e il piacere che prova è misurato dal grado dell'appetito e dalla natura dell'alimento che

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infinita di immagini che variano secondo il carattere della sensazione, per cui un pittore fisonomista potrebbe fare un'intera galleria di quadri con

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rumore qualunque può riuscire qualche volta piacevole per la sola ragione che esercita il senso dell'udito senza stancarlo. II piacere in questo caso è

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nuovi elementi intellettuali; per cui i sensi si fanno meno sensuali e più istrumentali. Nel tatto il piacere è per eccellenza locale ed è ristretto

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, atteggiamo il volto ad una calma attenzione che, crescendo di grado, può rendere gli occhi fissi e sbarrati, e può farci piegare il collo o anche

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suoi rapporti coi corpi che lo circondano, e noi, seguendolo con l'occhio, esercitiamo in un modo speciale il senso della vista, ricevendo ad ogni

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Il più vago movente dei piaceri della vista è dato dai colori, i quali sono un vero lusso nel fenomeno di queste sensazioni. I piaceri più semplici

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vediamo in una volta sola lo sbuffare della sua infuocata fornace e le volute del fumo denso e nerastro, il sibilante sfuggire del vapore, lo sforzo

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perchè rare. Vi si riferiscono la lucentezza degli specchi e di molti metalli, il luccicare della mica e lo splendore tutto particolare di alcune pietre

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vista ci ispiri alcun affetto o eserciti in qualche modo il nostro pensiero. È un'emanazione armoniosa del cuore che si confonde coll'immagine degli

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Sarebbe assai difficile determinare con una cifra approssimativa il numero degli uomini che si dedicano ai piaceri dell'ebbrezza; ma ancor più

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Il diminuire o il cessare di una qualunque sensazione spiacevole può costituire un piacere, il quale si chiama negativo, perchè non si proverebbe se

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